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Dizion. 5° Ed. .
ARCO.
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ARCO. Definiz: | Sost. masc. Strumento piegato a guisa di mezzo cerchio per uso di tirar freccie, palle o altro. |
Dal lat. arcus. – Esempio: | Dant. Inf. 12: Ditel costinci, se non l'arco tiro. |
Esempio: | E Dant. Purg. 31: Come balestro frange quando scocca Da troppa tesa la sua corda e l'arco, E come 'n foga l'asta il segno tocca. | Esempio: | Bocc. Decam. 5, 59: A voi conviene far fare corde molto più sottili agli archi de' vostri arcieri. |
Esempio: | Ar. Orl. fur. 16, 56: L'alto rumor de le sonore trombe, De' timpani e de' barbari stromenti, Giunti al continuo suon d'archi, di frombe, Di macchine, di ruote e di tormenti. | Esempio: | Salvin. Teocr. 166: Preso in man l'arco, al ben pieghevol corno Misi la corda. |
Definiz: | § I. E figuratam. – | Esempio: | Dant. Purg. 16: Del mondo seppi e quel valore amai, Al quale ha or ciascun disteso l'arco. | Esempio: | E Dant. Parad. 17: Tu lascerai ogni cosa diletta Più caramente; e questo è quello strale, Che l'arco dell'esilio pria saetta. | Esempio: | Bocc. Decam. 8, 267: Alla qual cosa oggi pochi o niuno ha l'arco teso dello intelletto. | Esempio: | Adr. M. Plut. Opusc. 1, 90: Questo desio debb'esser de' mortali, Che l'arco del pensier saetti il segno, Che gli mostra ed addita il lor volere. |
Definiz: | § II. Aver l'arco lungo, si disse figuratam. per Essere astuto, Esser di grande accorgimento. – | Esempio: | Bocc. Laber. 98: E talvolta dicevano: parti che costui abbia l'arco lungo? |
Definiz: | § III. Star coll'arco teso, pur figuratam. per Istare attento, Star sull'avviso, all'erta. – |
Esempio: | Morell. Cron. 238: Avea a contendere colle donne, parenti,.... i quali stavano, come udirai appresso, coll'arco teso a rubare, a noiare, a interrompere i fatti nelle sue mani. | Esempio: | Sacch. Nov. 1, 129: Fu un cittadino chiamato Sandro Tornabelli, il quale era sì vago d'acquistar moneta, che sempre stava coll'arco teso per vedere se potesse fare un bel tratto. | Esempio: | Bern. Orl. 40, 1: Che ci bisogna molto ben guardare Dal primo errore ed inconvenïente, E sempremai coll'arco teso stare, Sempremai esser cauto e prudente. |
Esempio: | Varch. Ercol. 121: Stare coll'arco teso si dice d'uno, il quale tenga gli orecchi e la mente intenti a uno che favelli, per côrlo e potergli apporre qualche cosa e rimproverargli alcuna bugia. |
Definiz: | § IV. Dicesi proverbialmente di uno, che il suo arco tira molto o poco, a significare, che è di molta o poca capacità. – |
Esempio: | Cas. Pros. 3, 272: Voi e gli altri che hanno conversato meco, sanno quanto io ho potuto dire, e quanto poco il mio arco tira in ogni cosa. |
Definiz: | § V. E pure in proverbio: Chi troppo tira l'arco, lo spezza, che vale: Chi vuol troppo, poco ottiene, e guasta i suoi affari; che ora dicesi più comunemente: Chi troppo tira, la corda si strappa. – | Esempio: | Grazz. Comm. 85: Chi molto abbraccia, poco stringe; Chi troppo tira l'arco, lo spezza. |
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